Inizio con ‘scintille’.

Prime ‘scintille’ al maxiprocesso ‘Panta Rei’ sulle infiltrazioni mafiose all’interno dell’Ateneo messinese, che vede imputati 56 persone. I pm sostenevano l’incompatibilità di un difensore ma il Tribunale non l’ha accolta.

L’ombra del racket sul delitto.

Un commerciante di Taormina, Carmelo Benvegna, 56 anni, è stato freddato davanti al cancello del suo agrumeto con una fucilata alla tempia. L’uomo, ex concessionario d’auto, diverso tempo fa si era ribellato al racket, denunciando gli estortori.

Imprenditore denuncia: due in carcere.

Un imprenditore di Partinico non ha voluto cedere alle minacce dei propri estortori, i quali chiedevano un appartamento e 60 milioni di lire. Cosi’ l’uomo si è rivolto alle forze dell’ordine facendo arrestare Pietro Randazzo, 40 anni, e Giovanni Nicastro, 56 anni, uomini vicini a Cosa nostra.

Requisiti i beni di Sollima

Il Gico della guardia di finanza ha sequestrato beni per il valore di oltre un milardo e mezzo, appartenenti a Letterio Sollima, 56 anni di S.Lucia sopra Contesse, cognato di Luigi Sparacio. Si tratta di 8 appartamenti, 2 automezzi, numerosi conticorrenti e depositi e titoli postali.

Sul suo capo pende l’ergastolo.

Rocco Cananzi, 56 anni, è stato arrestato dalle forze dell’ordine che da tempo gli davano la caccia. Sul capo del mafioso pende una condanna all’ergastolo inflittagli nel processo scaturito dall’operazione Tirreno per omicidio, più una pena di cinque anni per associazione a delinquere di stampo mafioso. Cananzi, che il tre gennaio è riuscito a sfuggire […]