tematica: Caso Messina

LUIGI SPARACIO E’ STATO RINCHIUSO IN ISOLAMENTO NEL CARCERE DI CUNEO. I MAGISTRATI CATANESI ACCUSANO L’EX BOSS DI AVERE SIMULATO LA SUA COLLABORAZIONE PER EVITARE IL SEQUESTRO DEI BENI E CONTINUARE A GESTIRE I SUOI AFFARI.

I MAGISTRATI DELLA DDA CATANESE, TITOLARI DELL’INCHIESTA SULLA GESTIONE DELL’EX PENTITO DI MAFIA LUIGI SPARACIO, HANNO OTTENUTO DAL GIP GARI IL VIA LIBERA PER INDAGARE SUI TRE COLLEGHI: LEMBO, MARINO E MOLLACE.

LA COMMISSIONE NAZIONALE ANTIMAFIA TRACCIA UN BILANCIO POSITIVO E FIRMA UNA CAMBIALE IN BIANCO PER IL ROCURATORE CROCE. INFATTI UN MEMBRO DELLA COMMISSIONE SARO PETTINATO AFFERMA CHE:«LO STATO HA PRESO POSSESSO DI QUESTA CITTA’ PER TROPPO TEMPO OSTAGGIO DI UNA SOTTOVALUTAZIONE DEL FENOMENO MAFIOSO».

DURE CRITICHE SULLA GESTIONE DELL’EX BOSS DI GIOSTRA, MENTRE LE BOCCHE RESTANO CUCITE SULL’OMICIDIO DEL MEDICO MESSINESE.

L’APPUNTAMENTO E’ FISSATO PER OGGI ALLE 14.30, L’ORA IN CUI INIZIERA’ LA TERZA VISITA DELLA COMMISSIONE NTIMAFIA. DUE GLI ARGOMENTI DA TRATTARE: L’INTRECCIO MAFIA E APPALTI E LA GESTIONE DEI PENTITI.

IL TDL DI MILANOHA RESPINTO LA RICHIESTA DI SCARCERAZIONE PER GIUSEPPE LONGO. QUESTA VOLTA IL PROVVEDIMENTO RIGUARDA L’INCHIESTA COORDINATA DALLA DDA DI MILANO.

IL SOSPETTATO NUMERO UNO DELL’OMICIDIO BOTTARI, SAREBBE PRONTO A VUOTARE IL SACCO. NE E’ CONVINTO IL PRESIDENTE DEL TURCO, DOPO AVER LETTO LA MISSIVA SPEDITA ALL’ANTIMAFIA DA LONGO.

IL TRIBUNALE DELLA LIBERTA’, IERI, HA DECISO PER LA SECONDA VOLTA DI NON CONCEDERE LA LIBERTA’ AL PROFESSORE LONGO, IL PRESUNTO MANDANTE DELL’OMICIDIO BOTTARI.

IL CASO MESSINA SI APRE ALLA CITTA’ E PIANTA LE RADICI NELLA COSCIENZA CIVILE. A FARE DA FILTRO E’ L’ASSOCIAZIONE ANTIRACKET MESSSINESE, CHE HA INVITATO IL PRESIDENTE DELL’ANTIMAFIA DELTURCO.