Continuano gli attentati incendiari in provincia di Vibo Valentia. A Vazzano, distrutti all’interno di un capannone, 300 quintali di leganme e diversi attrezzi di lavoro.
tematica: Racket
Estorsione, tre arresti.
Estorsione, tre arresti.
Filippo e Salvatore Iannello, e Benedetto Genovese, costringevano le lro vittime a contrarre mutui con finanziarie. I tre, finiti in manette, avevano acquistato una moto di grossa cilindrata, un’autovettura ed un autocarro usato.
Esplode auto davanti a negozio di antiquario.
Esplode auto davanti a negozio di antiquario.
Torna l’ombra del racket a S. Giovanni La Punta. I postini del pizzo, dopo aver rubato un’auto, la fanno esplodere davanti ad un negozio d’antiquariato. Ingenti i danni al sito commerciale.
‘Paga, o ti succederà qualcosa di grave…’.
'Paga, o ti succederà qualcosa di grave...'.
Prima i colpi di fucile, poi la lettera con l’inquitante messaggio. Nel mirino dei postini del pizzo, è finito, per la seconda volta in pochi mesi, il farmacista Luigi Patti.
Intimidazione alla Venumer.
Intimidazione alla Venumer.
Ancora in azione il recket nell’hinterland tirrenico. I ‘postini del pizzo’ hanno preso di mira un cantiere del raddoppio ferroviario Messina-Palermo. Trovate due taniche contenenti tracce di benzina.
In fiamme il gazebo del Cordon Bleu.
In fiamme il gazebo del Cordon Bleu.
C’è sicuramente la mano del racket dietro l’incendio che ha devastato la struttura del Cordon Bleu al centro della città. Il proprietario Pasquale Macheda è avvilito ma andrà ugualmente avanti.
Il ‘pizzo’ nella zona di Zia Lisa arrestato presunto estorsore.
Il 'pizzo' nella zona di Zia Lisa arrestato presunto estorsore.
Finisce in manette Lucio Alfio Castelli, arrestato per estorsione dalla Squadra mobile. L’uomo era tenuto d’occhio da quando un imprenditore l’aveva segnalato agliu agenti della sezione ‘Antiracket’.
Il racket invisibile costringe a chiudere.
Il racket invisibile costringe a chiudere.
Pochi sono gli investimenti degli operatori per non attirare l’attenzione della malavita. In Sicilia, secondo gli ultimi dati delle associazioni antiracket, ad essere maggiormente colpiti sono le concessionarie di automobili, le grandi attività di elettronica, i magazzini all’ingrosso.
Il pizzo c’è ma non si denuncia.
Il pizzo c'è ma non si denuncia.
Una ricerca dell’Università di Messina sul rapporto tra mafie ed economia nel Mezzogiorno ha svolto un sondaggio tra i commercianti di Messina. Solo il 18% dichiara di conoscere casi di intimidazioni mafiose, il 26% del campione non risponde. Quasi ignorate le leggi contro le estorsioni e l’usura.
‘Omertà figlia della paura’.
'Omertà figlia della paura'.
Secondo Tano Grasso, pioniere dell’antiracket, sul fronte del racket si sarebbe tornati a respirare l’aria di fine anni ’80, mentre a Palermo è anche peggio dove tutti pagano il ‘pizzo’. Bisogna tornare ad informare.
