‘U signurinu, la “slot machine” dei Piromalli.

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«Tutte le famiglie si riconoscevano in Nino, “Ninu ‘u signurinu”. Da Cosenza alla Sicilia, sapevano che era una testa pensante, ecco. Non è che lui comandava un omicidio, però lui era quello che sapeva interfacciarsi con queste famiglie, ma non era un avvocato, era un portatore di un potere criminale, che erano i Molè-Piromalli». Pagine di storia criminale che tornano attuali tra i verbali dell’operazione “Mala pigna”: a parlare, fra gli altri, è il pentito Cosimo Virgiglio, che ricostruisce ai magistrati della Dda gli assetti, i rapporti di forza e i personaggi chiave delle potentissime cosche della Piana.