Si atteggiava a padrino vecchio stampo. Il giorno che morì l’anziano capomafia della Noce, Giovanni Nicoletti, il boss Giancarlo Seidita dispose che i funerali dovessero essere fatti da una ditta ritenuta “autorevole” nel mondo mafioso: “Castagna Tommaso e figli”. Un gesto di attenzione, il segno che si sentiva già lui il nuovo padrino di quel mandamento da sempre importante. Seidita puntava a riprendersi quello che era stato suo prima del 2008. Lo scettro del comando mafioso in uno dei clan più blasonati della città. Ieri mattina, il 47enne Carmelo Giancarlo Seidita è tornato in carcere con l’accusa di essere il nuovo reggente del mandamento che raggruppa le famiglie di Cruillas, Malaspina ed Altarello. Gli investigatori della squadra mobile hanno arrestato anche altre otto persone
