Trema il clan Mancuso, si pente uno dei rampolli.

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Avrebbe reso dichiarazioni e si troverebbe già a Rebibbia sotto programma di protezione. Un altro esponente della criminalità organizzata vibonese avrebbe deciso di fare il salto, ma questa volta – qualora la notizia fosse confermata considerato che al momento il riserbo è più che assoluto – il “salto” potrebbe fare molto rumore e innescare un effetto domino inarrestabile. Da indiscrezioni, infatti, a decidere di collaborare con la Dda sarebbe stato Emanuele Mancuso, 30 anni, esponente dell’omonima famiglia di ’ndrangheta di Limbadi, figlio del boss Pantaleone Mancuso (detto l’Ingegnere) e nipote di esponenti di alto rango della cosca: dai fratelli del padre – Peppe (alias ’Mbrogghia) uno dei capi storici.