L’uomo poi vittima dell’agguato costato la vita pure al nipotino, pare avesse anche in passato fatto discutere di sé. Accade quando, coinvolto nell’operazione “Katrina” scattata il primo febbraio del 2006 per ordine della procura di Castrovillari, ammise di aver avuto delle armi da Fioravante Abbruzzese, “reggente” dell’omonimo clan, assassinato nell’ottobre del 2002 a Cassano.
