C’è un’intercettazione che spiega meglio di altre di che pasta è fatto Gregorio Gigliotti, newyorkese d’adozione, “zio Gregory”, come lo chiamano ancora oggi a Pianopoli, paesino in provincia di Lamezia da cui è partito 30 anni fa. Questa. «Ti ricordi una volta che ti ho detto…che allo stesso tavolo ho mangiato un soffritto…mi sono mangiato un rene e un pezzo di cuore». Organi umani. «Gesto plateale di oltraggio alla vitti-ma», annotano gli investigatori. E il 26 agosto 2014, l’uomo ritenuto dalla Polizia e dall’Fbi il cardine del narcotraffico tra Costarica, Stati Uniti e Calabria, è arrabbiato con il suo contatto italiano con le ‘ndrine.
