Colpo al clan di Porta Nuova, 18 arresti. “Nel lockdown affari d’oro con la droga”.

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Il lockdown è stata una grande opportunità per i boss di Porta Nuova, storico clan che continua a operare nel cuore di Palermo nonostante arresti e processi degli ultimi anni. Nel giro di pochi giorni, i mafiosi istituirono un cali center per le chiamate dei clienti. E, soprattutto, una rete di corrieri che si muovevano da una parte all’altra della città. Il “delivery” della droga. L’ultima indagine dei carabinieri del nucleo Investigativo, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia, svela il grande attivismo del clan di Porta Nuova: nel 2019, al vertice c’erano Giuseppe Incontrera, l’uomo ucciso giovedì scorso, e il consuocero, Giuseppe Di Giovanni, che alcuni anni fa era stato assolto dall’accusa di mafia. Nel 2020, uscì dal carcere Tommaso Lo Presti detto il “lungo” e si riprese lo scettro del comando.