La bara in noce, trascinata da un carrello, entra in tutta fretta al cimitero. Totò Riina, capomafia stragista che ha condizionato la storia d’Italia degli ultimi 40 anni, viene fatto passare dall’ingresso laterale. Un modo per evitare i giornalisti, che da martedì sera stazionavano davanti a un camposanto blindato, che diventa però il simbolo della sconfitta della mafia corleonese. Con il capo dei capi costretto, da morto, a tornare nel suo paese dalla porta di servizio.
