L’oro nero che «ci fa guadagnare più della cocaina», era questa la nuova frontiera per le mafie italiane. Per conquistare il mercato era stata messa in campo un’alleanza tra imprenditori senza scrupoli, clan camorristici e ‘ndrine calabresi. Una sinergia tra insospettabili e boss capace di creare un impero da un miliardo di euro. Ieri però i finanzieri dello Scico e i carabinieri del Ros assieme alle Dda di Reggio Calabria, Catanzaro, Napoli e Roma, coordinate dalla Procura nazionale antimafia guidata da Federico Cafiero de Raho, hanno stracciato il velo sulle “Petrolmafie spa”. In totale sono 71 le misure cautelari eseguite da oltre mille militari in tutta Italia.
