Il “sistema”. Capace d’imporre il “pizzo” alle aziende impegnate nei lavori pubblici, di regolare la “borsa” degli stupefacenti e di esercitare forme di giustizia privata. Un “sistema” fatto di dinamici boss d’ultima generazione e di nuove “leve” mandate a farsi le ossa nelle piazze di spaccio. Il “marchio” mafioso è quello del quartiere San Vito di Cosenza, vecchia enclave di clan storici della ‘ndrangheta del Crati. Dall’alba di ieri, però, gli affari e gli interessi della organizzazione criminale che tiene in scacco con il capoluogo bruzio pure Rende, Castrolibero, Montalto e Spezzano della Sila, hanno subito una imprevista fase di arresto. Il gip distrettuale di Cantanzaro, Paola Ciriaco, ha emesso infatti ventuno misure cautelari notificate dai carabinieri ad altrettanti indagati.
