Blitz in Lombardia. Le mani dei clan sui rifiuti radioattivi.

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Usura ed estorsioni ma anche traffico di rifiuti speciali e società cartiere. L’inchiesta “Cardine – Metal Money”, coordinata dalla Dda di Milano, mette insieme le due facce della ‘ndrangheta nel Nord Italia. Da una parte il lato più arcaico di violenze e minacce, dall’altra il volto imprenditoriale. A tenerli insieme il boss Cosimo Vallelonga, originario di Mongiana (in provincia di Vibo Valentia), ma dagli anni ’70 residente a Perego, in provincia di Lecco. Cugino del boss dei viperari Damiano Vallelunga (ucciso a Riace il 27 settembre 2009), era già stato condannato definitivamente a 4 anni nell’inchiesta “I fiori della notte di San Vito”, poi era stato coinvolto nella maxi inchiesta “Crimine” in cui aveva assunto il ruolo di affiliato anziano, chiamato a dirimere i dissidi all’interno del “locale”.