«La contiguità ‘ndranghetistica di Domenico Tallini sfiora la vera e propria intranietà». Così il gip del Tribunale di Catanzaro Giulio De Gregorio, chiosa dopo aver passato in rassegna gli elementi a carico del presidente del Consiglio regionale. Eppure il giudice non ha inteso disporre il carcere per il politico, così come avevano richiesto i pm della Dda, ritenendo più congrua la misura cautelare degli arresti domiciliari con divieto di comunicazione con l’esterno. L’accusa nei suoi confronti è di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso. Dalla sua postazione al vertice della politica calabrese avrebbe fornito «un contributo concreto, specifico e volontario per la conservazione il rafforzamento delle capacita operative dell’associazione».
