L’ombra delle cosche in Emilia e Veneto.

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Arrembante e famelica. La mafia calabrese si conferma una organizzazione capace d’infiltrare anche regioni della Penisola apparentemente tranquille e lontane. I boss del reggino conquistarono Torino negli anni 70 del secolo scorso, ordinando successivamente l’omicidio del procuratore capo della città piemontese, Bruno Caccia, che impediva loro di corrompere e comandare negli stessi anni diedero l’assalto a Milano infestandola di droga gestita dai narcotrafficanti di Africo e mettendo in piedi imprese edili, costituite da gente partita da Platì e San Luca, capaci di condizionare il mercato del lavoro fu la stessa cosa a Como e poi a Varese.