Qualche mese fa, con la ripresa delle processioni dopo il lockdown, le indagini dell?antimafia hanno registrato un gran fermento nei quartieri di Palermo e in alcuni paesi della provincia: i mafiosi provano a riconquistare consensi attraverso santi e madonne. Con la speranza di nuovi inchini. Evidentemente, le prese di posizione dei vescovi siciliani non sono bastate, restano infiltrazioni nel mondo delle confraternite e tante pressioni da parte dei boss scarcerati. ®La strumentalizzazione delle religiosit popolare resta un fenomeno preoccupante – dice il questore di Palermo, Leopoldo Laricchia – come quello dei neomelodici che inneggiano alla mafia. Per questo siamo intervenuti in modo organico su entrambi i versanti¯. Contro gli inchini ai boss, Laricchia ha scovato una norma del testo unico di pubblica sicurezza che risale al 1926.