«No, non mi ha sorpreso perché è comunque l’atteggiamento di un capo, di un soggetto che bene o male ha programmato la propria esistenza, che sa che ci può essere un momento della sua vita in cui si cambia lo status e da latitante si diventa un soggetto catturato dallo Stato, quindi in qualche modo, secondo me, era psicologicamente preparato a questo passaggio, ed ha reagito in maniera assolutamente composta».
