Sentinelle del boss nei palazzi del potere. Le relazioni pericolose tra mafiosi e massoni

Il suo ufficio si trovava in una piccola stanzetta appartata sotto il grande loggiato di Palazzo dei Normanni, a due passi dall’ingresso di Sala d’Ercole dove siedono i settanta deputati dell’Assemblea regionale siciliana. Giovanni Lo Sciuto per cinque anni da leader del Nuovo centrodestra di Angelino Alfano ha frequentato le volte dorate del Palazzo da deputato eletto a Trapani. Oggi è sotto processo perché sospettato essere tra i vertici di una loggia massonica segreta che avrebbe raggruppato il gotha di tutta la provincia. Lui non è ufficialmente massone e si dice estraneo alle accuse. Ma intercettato si vantava con un suo amico, massone, di aver conosciuto il superlatitante Matteo Messina Denaro: «Quando eravamo ragazzini ci volevamo bene, poi lui ha fatto la sua strada». E aggiungeva: «Siccome noi ci volevamo bene, capito assai ci volevamo bene, perciò da me puoi stare tranquillo che né mi manderà nessuno, né viene nessuno. Sono in commissione antimafia, appena arrivano lettere anonime sulla massoneria le strappo».