I pizzini e i numeri telefonici del boss sulla scrivania i segreti della latitanza

Nel salotto, passeggiava davanti al poster di Marlon Brando nelle vesti del “Padrino”. Poi, andava nell’altra stanza, e si sedeva alla scrivania. Matteo Messina Denaro, il vero padrino — delle stragi e delle complicità — era sempre molto meticoloso. Nell’appartamento dove ha abitato fino a lunedì, conservava una serie di carpette, in cui catalogava appunti e documenti. Accanto, teneva un diario personale, dove segnava pure considerazioni sulle vicende della politica nazionale. Su un taccuino annotava invece entrate e uscite: per la sua da latitante aveva bisogno di diecimila euro al mese. Non rinunciava alla bella vita, il padrino. Fra ristoranti nel Trapanese e negozi di abbigliamento a Palermo.