Fiancheggiatori del boss: «Giudizio immediato»

La procura antimafia di Palermo ne è certa: le prove raccolte a carico di Emanuele Bonafede e della moglie Lorena Ninfa Lanceri sono più che sufficienti per dimostrare in un processo l’accusa che li ha portati in carcere. La coppia ha ospitato più volte, nella casa di via Mare 89 a Campobello di Mazara, l’allora latitante Matteo Messina Denaro. Mesi in cui il boss stragista, allora ricercato, andava spesso a pranzo o a cena dei Bonafede-Lanceri, che si premuravano di controllare nell’imminenza del suo arrivo, o quando doveva uscire per far ritorno nella casa dove si nascondeva, che nessun occhio indiscreto potesse individuarlo. Il pool della procura di Palermo che indaga sui fiancheggiatori di Messina Denaro ha depositato la richiesta di giudizio immediato che è stata accolta dal giudice per le indagini preliminari, Antonella Consiglio. L’udienza per Bonafede e Lanceri è stata fissata il 10 luglio a Marsala.