Ville e conti cifrati. Così i boss blindano i loro soldi all’estero

«A dicembre, mi interessa liberarmi — diceva il boss Giuseppe Calvaruso, il reuccio di Pagliarelli — perché mi devono dare il passaporto ed a gennaio sono in Brasile, hai capito? Stanno facendo una grossissima lottizzazione, grossa». Il mafioso più rampante di Cosa nostra guardava oltre, come i padrini degli anni Settanta e Ottanta: troppo rischioso investire a Palermo, dove le indagini di magistratura e forze dell’ordine sono sempre più pressanti, meglio tornare a trasferire lontano i capitali sporchi. L’ultima indagine del Gico della Guardia di finanza coordinata dalla procura diretta da Maurizio de Lucia ha svelato gli investimenti milionari del clan di Pagliarelli in Brasile, attraverso l’imprenditore bagherese Giuseppe Bruno, che è in Sud America dal 2016. Ad agosto, Bruno è stato arrestato dal tribunale federale del Rio Grande do Norte, i giudici brasiliani hanno anche sequestrato residence e appartamenti di lusso che valgono 55 milioni di euro.