Palermo, le donne e il ruolo di peso nel clan di Porta Nuova

Non solo amanti o prestanome. Nel mandamento mafioso di Porta Nuova, le donne non sono ai margini. Alcune agiscono, organizzano, trasmettono ordini e altre ancora entrano nella rete delle estorsioni e del traffico di stupefacenti, o si muovono dentro la zona grigia delle scommesse illegali. Il blitz che ha azzerato le famiglie mafiose di Borgo Vecchio e Palermo Centro restituisce una fotografia inedita: una presenza che, pur senza occupare ruoli di vertice, si ritaglia uno spazio concreto nel cuore dell’organizzazione. Per gli investigatori si comportava come un uomo d’onore, pur senza aveva ricevuto l’investitura ufficiale. Jessica Santoro, 37 anni, è la figura femminile che, più di tutte le altre, assume un posizione centrale nell’inchiesta. È l’unica imputata per associazione mafiosa aggravata, incaricata da Calogero Lo Presti, detto «il lungo» – reggente di Palermo Centro, attualmente detenuto – di gestire all’esterno i suoi contatti, impartire disposizioni e mantenere i collegamenti con gli altri affiliati del mandamento.