Libero il boia di Capaci. Si riapre la ferita

L’ ultimo debito con la giustizia l’ha saldato qualche giorno fa, quando sono scaduti i 4 anni di libertà vigilata che la Corte d’appello di Milano gli aveva imposto nel 2021. Una misura arrivata dopo i 25 anni di carcere scontati. E adesso è sotto protezione. Che il fine pena sarebbe giunto anche per Giovanni Brusca, il boia di Capaci, era scontato. Come scontate sono le reazioni che la notizia ha suscitato. «Ho appreso la notizia della liberazione definitiva di Giovanni Brusca. Lo so bene che è stata applicata la legge ma sono molto amareggiata. Ritengo che questa non è giustizia né per i familiari né per le persone perbene. A distanza di 33 anni i processi continuano e non sappiamo la verità. Mi aspetto che la città si indigni, se è vero che è cambiata», commenta, amareggiata, Tina Montinaro, la vedova di Antonio Montinaro, il caposcorta di Giovanni Falcone morto il 23 maggio del 1992 insieme al giudice, alla moglie Francesca Morvillo e agli altri due agenti che proteggevano il magistrato, Vito Schifani e Rocco Dicillo.