I killer calabresi “in trasferta” attivi in Veneto e Valle d’Aosta

La coppia uccisa e il killer “in trasferta”. Umberto Pietrolungo, 58 anni, di Cetraro, è stato condannato all’ergastolo con l’accusa di aver assassinato, a Vicenza, il 25 febbraio del 1991, l’avvocato Pierangelo Fioretto e la moglie, Mafalda Begnozzi. Il civilista veneto era curatore di fallimenti milionari e non aveva alcun diretto rapporto con la ‘ndrangheta. Il movente del delitto è rimasto sconosciuto. La responsabilità del sicario calabrese è stata accertata grazie alle impronte digitali e le tracce di codice genetico rilevate sui guanti chirurgici e la pistola usati, per eseguire il duplice omicidio. I reperti ritrovati all’epoca sono stati dopo più di 30 anni riesaminati con moderne tecniche di analisi inchiodando il cetrarese. Pietrolungo – questa l’ipotesi vagliata dalla magistratura – venne reclutato da mandanti rimasti senza volto per sbarazzarsi del civilista vicentino poco incline al compromesso. La ‘ndrangheta lo spedì a sparare. Non è stata la prima volta.