A casa di Irrera c’erano 350 mila euro e buoni fruttiferi per altri 60mila.

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In casa c’erano nascosti ben 350mila euro in contanti, banconota su banconota. Ma aveva pensato pure ad investire per il futuro Giuseppe Irrera, ufficialmente commerciante di frutta e verdura e in realtà capomafia, che a 45 anni da poco compiuti s’era seduto sul posto più alto del clan di Giostra. In un cassetto di casa sua i carabinieri hanno trovato anche 60mila euro in “classici” titoli di Stato, ovvero Bot e Cct. Evidentemente la mafia oltre alle tradizionali “lavanderie” per ripulire il denaro sporco investe anche nella sfera pulita statale, per garantirsi la sopravvivenza tranquilla.