A Ciaculli e Brancaccio le mani delle “famiglie” anche sulle mascherine.

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Era la mafia, a Ciaculli, feudo storico di Cosa nostra, a decidere chi poteva irrigare i campi e chi no. Nel regno del «papa» di Cosa nostra. Michele Greco, i boss avevano messo le mani sull’acqua. Soprattutto quella irrigua da fornire ai contadini. La rubavano direttamente alla conduttura «San Leonardo», del «Consorzio di Bonifica Palermo 2», la deviavano incanalandola in vasche di loro proprietà, per poi ridistribuirla nelle campagne. E’ una mafia d’altri tempi i quella che viene fuori dall’ultima indagine di carabinieri e polizia che ieri ha portato, a Palermo, a 31 arresti.