Affari e non guerre così funzionava il “sistema Milano”

Un livello criminale superiore che «catalizza e gestisce risorse finanziare, relazionali ed operative di compagini di camorra, ‘ndrangheta e Cosa nostra, attraverso uno stabile vincolo associativo» con i profitti divisi tra le tre organizzazioni. È l’“associazione mafiosa lombarda”, com’è stata ricostruita dalla Dda. Un’indagine che ha portato alla richiesta di 153 arresti, firmata dal procuratore capo Marcello Viola, dal capo dell’Antimafia Alessandra Dolci e dal pm Alessandra Cerreti. Ma che non è stata riconosciuta come tale dal gip Tommaso Perna, che ha concesso 11 arresti, di cui soltanto otto con aggravante mafiosa. Quello ricostruito dalla procura è un organigramma con decine di nomi che mostra i fitti legami di progetti e interessi economici tra i tre gruppi in Lombardia