Agguato tra i passanti, condannato l’autore del delitto.

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Massimiliano D’Elia, trentaquattrenne cosentino è stato condannato ieri a 28 anni e 6 mesi di carcere dalla Corte (presidente Paola Lucente). Il pm antimafia Vito Valerio aveva chiesto l’ergastolo, dopo un’articolata requisitoria pronunciata in aula. L’eliminazione di Ruffolo sarebbe stata legata a due circostanze. Una, quella oggettiva, riguarderebbe l’interesse dei clan: l’uomo, da quel che emerge dalle carte dell’indagine, prestava soldi a strozzo e non versava alcun contributo nella cosiddetta bacinella delle ‘ndrine. L’altro movente, invece, dal carattere più soggettivo, andrebbe ricercato nel rapporto conflittuale che la vittima aveva instaurato con Massimiliano D’Elia.