«Aldo Ercolano non ha mai tagliato i legami con la mafia», due Procure ricorrono contro il no alla misura di prevenzione per il boss ergastolano

Le Procure Distrettuale e Generale di Catania hanno presentato due ricorsi contro il rigetto da parte del Tribunale della richiesta della Dda di emettere una misura di prevenzione per il boss ergastolano Aldo Ercolano, nipote dello storico capomafia Benedetto Santapaola. Nel rigettare la proposta il Tribunale aveva, tra l’altro, rilevato che Ercolano «nel corso della pluridecennale carcerazione ha lasciato intravedere concreti risultati nel suo percorso di risocializzazione e, conseguentemente, un tangibile abbandono dal suo percorso criminale». Nel ricorso alla Corte d’appello presentato dalla Dda, il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e il sostituto Fabio Regolo citano conversazioni registrate con due esponenti di spicco di Cosa nostra, Giuseppe Cesarotti e Giuseppe Mangion, detto Enzo, definendole la «plastica dimostrazione di come» Ercolano, che «non ha mai dato segnali di alcun genere che provassero la formale interruzione dei rapporti con l’ambiente mafioso del quale egli rappresenta il vertice».