Appalti e incarichi, il “dominus” Sculco governava tutto nel Crotonese

Non solo i presunti affari illeciti della cosca Megna di Papanice. L’inchiesta “Glicine Acheronte” della Dda di Catanzaro ha svelato anche l’esistenza di «un diffuso sistema clientelare» che avrebbe fatto capo ad Enzo Sculco, «da tempo implicato nelle dinamiche politico affaristiche» di Crotone, in grado di «influenzare le istituzioni e di etero-direzionare i finanziamenti verso un gruppo di potere privo di scrupoli». Così il gip, Antonio Battaglia, descrive la figura del 73enne, già segretario della Cisl Calabria ed ex consigliere regionale, nonché attuale leader del movimento politico dei “Demokratici”, che ieri è finito agli arresti domiciliari. Sculco deve rispondere di associazione a delinquere, falso ideologico e turbativa d’asta, tutti reati aggravati dalla finalità mafiosa per aver favorito il clan dei “papaniciari” (sebbene il gip abbia escluso il metodo ‘ndranghetistico).