Armata e pericolosa, così incuteva timore la cosca di Rocca di Neto

Non solo estorsioni, narcotraffico e spaccio di droga. Perché la cosca Corigliano-Comito di Rocca di Neto deteneva anche armi da fuoco utilizzate come «strumento per accrescere» una forza «offensiva» per creare timore nelle potenziali vittime. Lo ha accertato la Dda di Catanzaro con l’operazione che ha portato all’esecuzione di 18 fermi da parte dei poliziotti della Squadra mobile di Crotone, affiancati dai colleghi dell’Fbi, nei confronti dei vertici e fiancheggiatori del presunto gruppo criminale rocchisano capace di estendere i “tentacoli” fino agli Stati Uniti. «Non parlare a questo telefono che vanno prima loro e poi noi arriviamo a casa! E tu la lasci là la cosa, nella jeep tu?»: così il 18 luglio 2021 la moglie di Pietro Marangolo, finito in carcere, si lamentava col marito per aver lasciato la pistola in auto nonostante la presenza del figlio.