Un arsenale a disposizione delle batterie di rapinatori, una piantagione di marijuana per rifornire le piazze di spaccio del quartiere e un mattatoio clandestino dove macellare la carne «per gli amici e gli amici degli amici» come dicevano alcuni degli indagati. La villa bunker di fondo Gallo a Borgo Nuovo era diventata un punto d’appoggio fondamentale per le attività illegali nel quartiere. Ai piedi di una collina si trovava marijuana, cocaina e armi. L’arsenale della famiglia Bologna era poi un posto sicuro, protetto, con una sola via di accesso che in tempo di pandemia con le restrizioni alla circolazione e i controlli a tappeto in città era l’ideale per rapinatori e spacciatori a caccia di armi e droga.
