Ha personalmente visitato il boss latitante «più ricercato al mondo», è stato il primo a diagnosticargli il tumore, gli ha prescritto, in quasi due anni, più di un centinaio di farmaci e analisi mediche intestandole ad un proprio assistito, che in realtà godeva di ottima salute, sapendo perfettamente di avere davanti Matteo Messina Denaro. Reggono davanti al gip le accuse che la Procura di Palermo contesta ad Alfonso Tumbarello, medico di base di Campobello di Mazara, paese in cui il padrino si è nascosto nell’ultimo periodo della latitanza, arrestato ieri per concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico.
