Ammontano a 800 mila euro i beni sequestrati a Nicolò Testa, 60 anni, imprenditore edile in odore di mafia.
Il sequestro è relativo ad un’impresa edile e alcuni terreni, tutti ricadenti nel territorio di Bagheria. L’operazione era finalizzata all’individuazione delle disponibilità economico-imprenditoriali riconducibili ad appartenenti all’organizzazione mafiosa Cosa nostra svolte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Palermo, si legge in una nota. Ad emettere il provvedimento è stata la sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, che ha accolto le richieste della Procura della Repubblica. Testa era stato arrestato nel 2015, nell’operazione Panta Rei con l’accusa di aver retto la famiglia mafiosa di Bagheria.