“Borsellino sapeva di morire e si sacrificò”.

Strage,via D'Amelio,trattativa

Consapevole, rassegnato, pronto a morire pur di mettere in salvo la sua famiglia. Già un mese dopo la strage di Capaci, Paolo Borsellino sapeva che l’esplosivo destinato a lui era arrivato in Sicilia e sarebbe andato incontro al suo destino segnato quasi agevolando il compito delle cosche, aprendo qualche falla nel suo sistema di sicurezza per non mettere a rischio l’incolumità della moglie e dei figli.E un ritratto tragico quello di Borsellino tracciato ieri davanti al tribunale di Palermo dal colonnello Umberto Sinico, uno degli investigatori che in quegli anni di sangue lavorarono al fianco del magistrato ucciso.