Boss, corsa per il decreto: i magistrati rivaluteranno ogni scarcerazione. Ma la chiedono altri 456.

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Si sta trasformando in una corsa contro il tempo la preparazione del decreto-legge per riportare in cella i detenuti considerati più pericolosi tra quelli scarcerati per l’emergenza coronavirus. La necessità di concretizzare in fretta l’annuncio fatto dal ministro della Giustizia in Parlamento è doppia. Da un lato si vuole far sì che venga riconsiderata la situazione dei quasi 400 reclusi accusati o condannati per mafia o traffico di droga già mandati agli arresti domiciliari (la lista dei 376 s’è già allungata di almeno una decina di nomi) dall’altro si vuole introdurre un ulteriore filtro agli altrettanti e più che hanno chiesto di avere lo stesso trattamento.