Catania: mafia e omicidi, un pentito potrebbe rimescolare le carte

La collaborazione di Michele Vinciguerra, boss storico del clan Cappello, potrebbe cambiare il corso di alcuni procedimenti. Alcuni anche alle fasi conclusive. “U cardunaru” potrebbe essere chiamato come teste dai pm della Dda sia in processi di mafia ma anche di omicidi. Vinciguerra infatti è una vecchia guardia della cosca e potrebbe conoscere particolari inediti (o di riscontro) su alcuni delitti anche risalenti nel tempo. A fine mese, ad esempio, c’è il processo sul duplice omicidio avvenuto il 29 novembre 1997 di Antonio Mario Fazio e Giovanni Sebastiano Desi. Alla sbarra ci sono Antonio Bonaccorsi, Silvestro Indelicato, Francesco Spampinato e Tommaso Tropea. Dietro questo delitto c’è la guerra tra i Cappello e i Mazzei: le due vittime sarebbero state ammazzate per vendicare l’agguato in cui è assassinato Massimiliano Bonaccorsi qualche mese prima.