Chiusa l’indagine sul comitato d’affari

Non finisce di stupire la monumentale inchiesta Glicine-Acheronte coordinata dalla Dda di Catanzaro. Perché nell’avviso di conclusione delle indagini che ieri i pm, Domenico Guarascio e Paolo Sirleo, hanno fatto notificare a 129 persone figurano otto nuovi indagati. Con l’operazione Glicine-Acheronte scattata il 27 giugno scorso con 43 misure cautelari eseguite dai carabinieri del Ros, la Dda si disse convinta di aver smantellato il clan dei “papaniciari” e di aver disarticolato il presunto comitato d’affari, formato da politici, imprenditori e persone in odor di mafia, che per anni avrebbe condizionato le istituzioni pubbliche per fini elettorali. Nell’avviso di conclusione indagini viene ricostruito il «diffuso sistema clientelare» che avrebbe fatto capo ad Enzo Sculco, il leader del movimento politico dei Demokratici ed ex consigliere regionale, capace di «influenzare le istituzioni e di etero-direzionare i finanziamenti verso un gruppo di potere privo di scrupoli».Sculco, «avrebbe appoggiato» la coalizione guidata dall’ex presidente della Regione, Mario Oliverio, «facendo convogliare un consistente pacchetto di voti da attingere dal proprio bacino elettorale, in occasione delle elezioni regionali» del 2020 «in cambio dell’appoggio della candidatura» al Consiglio della figlia Flora.