Né l’amore di mamma, né minacce e ricatti. Né la dolcezza, né la prepotenza sono riuscite a smuovere Emanuele Mancuso, 32 anni di Nicotera, dalla sua decisione.Certo al crollo psicologico il primo pentito della storia della secolare cosca dei Mancuso di Limbadi – oltretutto con un albero genealogico pesante in quanto figlio del boss Pantaleone Mancuso (alias l’Ingegnere) e pronipote degli “Zii vecchi” (generazione degli 11) – c’era quasi arrivato, ma a sparigliare i piani della “famiglia” ci hanno pensato carabinieri di Vibo e Dda di Catanzaro.
