Colpo alle cosche emergenti del Crotonese

Gli arresti e le condanne scattati con l’operazione “Tisifone” del 2018 non avevano placato gli appetiti delle cosche contigue ed alleate agli Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto. I clan, attraverso le “vecchie conoscenze” e le nuove leve, erano riusciti a mantenere il controllo del territorio a colpi di usura, estorsioni e traffico di armi e droga. Lo ha scoperto la Dda di Catanzaro con l’inchiesta “Garbino” venuta alla luce ieri con 11 fermi eseguiti dai poliziotti delle Squadre mobili di Crotone e Catanzaro, per un totale di 29 indagati, e col sequestro di 2 chili di marijuana, 707 piante di marijuana, una pistola “Beretta” calibro 9X21 con matricola abrasa, un fucile marca “Falco” sovrapposto calibro8 e 92 ordigni esplosivi artigianali. Gli inquirenti avrebbero infatti accertato la nascita da un lato di «nuova struttura associativa» capeggiata da Fiorello Maesano e Luigi Morelli; dall’altro l’affermazione del presunto gruppo criminale dei Pullano, con i rami dei “Cacagatti” e “Tifuni”, intenzionato a non perdere il controllo sul territorio di Isola Capo Rizzuto.