Condannato per usura, godeva del reddito di cittadinanza.

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I soldi regalati dallo… Stato. Al diavolo le condanne e i precedenti penali: un’occasione del genere non poteva essere sprecata. E così lo scenario emerso nella Locride e nella Piana di Gioia Tauro, nel Vibonese e nel Crotonese fa ora il suo trionfale ingresso pure nell’Alta Calabria. L’indebita percezione del reddito di cittadinanza da parte di persone condannate in processi penali sembra infatti essere diventata pratica abituale anche nel Cosentino. Sei uomini e due donne, residenti a Cosenza e Rende, sono indagati dalla procura bruzia per aver attestato falsamente nelle dichiarazioni sostitutive presentate nel 2019 all’Inps di non aver riportato condanne.