Condivisione operativa con Locride e Tirrenica

Autonomia territoriale, nella “locale” di competenza, ma per l’Antimafia reggina è ormai un dato investigativo acquisito che la ’ndrangheta provinciale operi con un’azione comune e condivisa. A Reggio città le grandi decisioni passano dalle quattro anime del “direttorio”: «Ciò rappresenta la definitiva conferma che il percorso evolutivo dell’organizzazione – verso modelli gerarchicamente riconosciuti – non può fare a meno di figure universalmente accettate a cui deve essere riconosciuto il potere di governare spazi territoriali, ben più ampi della singola “locale”, coincidenti con le macro aree. Quanto sopra riportato, poi, è del tutto coerente specie laddove si evidenzia che, se da una parte emerge dalle dichiarazioni dei collaboratori una minor dipendenza delle cosche di una parte del capoluogo dalla ritualità che caratterizza altri territori ad altissima densità mafiosa, dall’altra emerge il legame di fondo, tendenzialmente inscindibile, che caratterizza l’essenza più profonda della ’ndrangheta quale fenomeno unitario».