Contrada, un altro schiaffo agli accusatori.

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«I soldi non mi interessano. Dieci euro al giorno mi bastano. Non ci sono somme sufficienti a risarcire le sofferenze che la mia famiglia ha subito». Bruno Contrada è amareggiato nonostante la nuova vittoria giudiziaria. La corte d’appello di Palermo gli ha riconosciuto un risarcimento per ingiusta detenzione di 670 mila euro: una somma che tiene conto degli 8 anni, tra carcere e domiciliari, scontati in virtù di una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa bocciata prima dai giudici di Strasburgo, poi dalla Cassazione, e dei danni morali, esistenziali subiti da lui e dalla sua famiglia. È una decisione che apre ai familiari anche la strada del risarcimento civile.