Da Mammola all’estero la “legge” della locale

Associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, detenzione illegale di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e violenza privata. È a seguito della presunta commissione di questi gravi reati che all’alba di ieri nella Locride, in particolare nella Vallata del Torbido, e all’estero (Lussemburgo) gli agenti della Polizia di Stato di Reggio Calabria hanno fatto scattare un blitz anticrimine, dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip, su richiesta della Dda diretta da Giovanni Bombardieri, a carico di 12 persone. Di queste 8, tra cui le figure di primo piano del presunto clan Scali-Callà di Mammola (inserito nel panorama delle cosche reggine nel “Mandamento Jonico” e ritenuto molto vicino alle potenti cosche del “Siderno Group”), sono finite in carcere e 4, tra cui un sovrintendente della Polizia in servizio al Commissariato di Siderno, agli arresti domiciliari. Nell’operazione, denominata “Malea” (antico nome del comune di Mammola) risultano indagate, in stato di libertà, altre 7 persone.