Dagli Stati Uniti all’Australia la rete globale dei boss italiani.

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“Qui chi vuole lavorare può lavorare” , dice un padrino dell’ ndrangheta seduto al tavolo di un elegante ristorante di Freuenfeld, Svizzera. “C’è lavoro su tutto: estorsioni , coca,eroina,tutto c’è..10,20 chili al giorno ve li porto io, personalmente». Eccolo, il nuovo manifesto dell’internazionale mafiosa. A declamare il catalogo delle opportunità è Antonio Nesci: uno stimato imprenditore calabrese che gestiva un “locale” di ‘ndrangheta con 18 affiliati, tutti immigrati modello, sempre puntuali alla messa della domenica.