«Sono dei delinquenti lo sanno tutti ma se io vi dico queste cose ho paura che mi ammazzino». Le parole sono di un imprenditore della provincia di Catanzaro. Dal 1976 ha sempre pagato il pizzo e quando l’azienda è passata nelle mani del figlio anche lui è stato costretto a piegare il capo davanti alle richieste del clan. Da oltre quarant’anni una fetta di territorio al confine tra le province di Catanzaro e Crotone era sottoposta a una stretta asfissiante che soffocava l’intera economia locale, dalle piccole attività commerciali alle imprese di ogni settore. Almeno fino a ieri mattina quando i carabinieri della Compagnia di Sellia Marina e del Comando provinciale hanno fatto scattare l’operazione “Big Bang”. Coordinata dalla Dda di Catanzaro l’inchiesta ha portato a 13 ordinanze cautelari a carico di altrettanti esponenti della cosca Mannolo-Scerbo, appartenente alla “locale” di ‘ndrangheta di Cutro e di San Leonardo di Cutro.
