Delitto Alfano, «la ferita è ancora aperta»

«Se a 30 anni di distanza non riusciamo ancora a raccontare le parti più intime del rapporto tra noi e nostro padre, è perché la ferita è ancora aperta, probabilmente non si rimarginerà mai, mentre fuori tutto tace e non si sente altro che silenzio e un terribile senso di abbandono». In occasione del trentennale dell’omicidio mafioso di Beppe Alfano, le parole della figlia Sonia scavano un solco profondo di dolore e amarezza. Penetrano nell’anima con una particolare intensità, tanto più nel giorno dello storico anniversario per il quale Istituzioni e autorità militari si ritroveranno stamani alle 10 al fine di ricordare l’impegno e la missione in favore della verità del coraggioso giornalista barcellonese, «una figura scomoda, come probabilmente lo è – osserva – anche la nostra famiglia», Ma i familiari del cronista de “La Sicilia” assassinato dalla mafia la sera dell’8 gennaio 1993, non parteciperanno alla commemorazione organizzata dal Comune.