Diecimila ribelli delle carceri. E i pm antimafia indagano sui boss.

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«È tutto fuori controllo. I detenuti mi hanno detto di spargere la voce: da questo momento comandano loro». È il 9 marzo, il paese che sta fuori sta per essere rinchiuso nel primo lockdown della storia d’Italia. Quello dentro, invece, ribolle. In un carcere del Mezzogiorno un agente della penitenziaria chiama al telefono i suoi superiori, spiegando loro, in sostanza, che il nostro Paese è diventato il Sud America. Gli istituti sono in fiamme. I reclusi muoiono. Gli agenti vengono feriti. Le celle e gli spazi comuni sono devastati. Lo Stato ha perso il controllo. Quattro mesi dopo le sommosse in cui hanno perso la vita 13 detenuti, qualcuno sta cercando di capire chi e perché ha acceso la miccia.