Donne e mafia, De Lucia: «Cresciute per essere addestrate a diventare boss»

Chiamarle donne d’onore concettualmente è errato, ma (forse) nella sostanza no. Le donne infatti non diventano organiche di Cosa nostra attraverso il tradizionale giuramento di sangue. Ma anche se non sono pungiute negli ultimi anni hanno assunto un ruolo sempre più strategico e operativo. «Le donne di Cosa nostra si sono integrate negli assetti di potere dell’organizzazione mafiosa. Il loro ruolo negli ultimi 20 anni è profondamente cambiato. Da semplici ancelle cominciano ad essere capi», spiega il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia. «Dobbiamo allontanare la visione che avevamo delle donne dei boss degli anni Novanta, come Ninetta Bagarella, moglie di Totò Riina, e Giusy Vitale», aggiunge il magistrato.