«Duemila euro al mese per i carcerati da mantenere».

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La mafia imprenditrice. Gestione di contratti milionari, abbigliamento elegante, cellulari d’ultima generazione in tasca, valigette 24 ore in bella vista, schiere di operai a libro paga. Scrive il gip di Milano, Giuseppina Barbara: «Dietro questa immagine ufficiale di imprenditori si nasconde il volto di uomini quantomeno contigui alla ‘ndrangheta, dalla quale mutuano metodi violenti per la risoluzione di controversie che possono insorgere sui loro cantieri o con gli operai che vi lavorano».
E a dar forza e ragione al magistrato arrivano le intercettazioni dove le parole sono come pietre. I modelli comportamentali adottati in Calabria vengono replicati in Lombardia. «Adesso vai a prelevare…mi porti 2.000 euro al mese… a me…che abbiamo i nostri carcerati da mantenere».